domenica 5 maggio 2013

La guerra dentro al Movimento 5 Stelle

Quelli del M5S devono spiegare perché non gli è piaciuto l'accordo con Bersani e lo devono spiegare a tutti gli italiani non solo ai propri elettori.
La scusa che Bersani non ha loro proposto nulla, non ha senso potevano proporre loro qualcosa di fattibile, non le chiacchiere.

Affermano di essere diversi dagli altri partiti e poi si comportano come loro.

E adesso Berlusconi si può vantare di aver eliminato un altro segretario del PD e soprattutto vincere le prossime elezioni.



Luigi la Riccia4 maggio 18.33.27

Ultimamente quando penso da dove siamo partiti, mi accorgo sempre che qualcosa non torna. 

Riflettendo bene, dopo attenta analisi, la conclusione è sempre la stessa, molti forse in troppi non hanno compreso il fine nobile del progetto del Movimento 5 Stelle.

Vorrei ricordare che il M5S è da considerarsi un vero e proprio esperimento di democrazia liquida diretta , dove al centro dell'attenzione ci sono i bisogni del cittadino, nient'altro.

Come tutti i movimenti raggiunti gli obbiettivi che ci prefiggiamo, potremmo anche scomparire. Ma prima appunto gli obbiettivi bisogna raggiungerli. 

Avevamo tracciato con la Carta di Firenze e Programma le linee guida su cui costruire, non le campagne elettorali, ma la nostra rivoluzione dal basso, in maniera democratica con la partecipazione civile. 

Ad oggi sembra che molti abbiano dimenticato tutto questo, e sembra quasi che la guerra sia dentro.

LA GUERRA è fuori del M5S non dentro, abbiamo il dovere tutti di mandare a casa una classe politica che ha devastato l'Italia e che ha tolto il futuro alle future generazioni.

Questo è l'obbiettivo, altra soluzione non c'è, altra opportunità fuori dal progetto del M5S non credo sia attuabile.

Quindi non ci resta che mandarli tutti a casa, a lavorare, sempre, se di lavoro ne è rimasto.









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